Saluti e Sorrisi
Oggi in ufficio è stata giornata di saluti, da lunedì il mio capo sarà in ferie, come del resto un po’ tutti. E perciò saluti e sorrisi: buone vacanze! La prossima sarà la settimana di Ferragosto… devo inventarmi qualcosa!
Il tempo del tragitto per tornare a casa e ho preso una decisione: partirò anche io.
Niente di straordinario, ma sarà bello passare il Ferragosto dai miei, alla casa al mare. Decido quindi di mettermi in viaggio immediatamente, così da non arrivare troppo tardi. Decido anche “niente sorprese” e telefono quindi per avvisare. Dalla voce di mia madre capisco il suo conflitto: gioia alla prospettiva di vedermi e preoccupazione per sapermi in viaggio da sola, di notte. Vince la gioia, anche se con una dose abbondante di raccomandazioni circa la prudenza.
Prendo una valigia e ci metto dentro un jeans, due costumi, short, due magliette, un vestitino, sandali… trucchi… spazzolino… sicuramente dimenticherò qualcosa… ma sono appena tre giorni, sopravviverò.
Chiudo casa e chiamo l’ascensore, piano terra, le porte si aprono e… ops, un tuffo al cuore. Lui è lì davanti a me… Il mio cuore martella in modo esagerato. Sorrido, c’è anche Marina.
– Ciao – saluto e loro ricambiano, facendosi di lato per farmi passare.
Avanzo e trascino il mio trolley, le ruote si inceppano, il manico anche… o sono solo io a essere diventata completamente imbranata?
Tiro un po’ più forte e il trolley mi vola via, il manico si stacca. Dannazione!
Alessandro viene in mio soccorso, mi sorride e raccoglie la valigia. Potrei non capirci più niente se continua a sorridermi così.
– Ti aiuto.
– Grazie – riesco a dire ed è già abbastanza.
Lo osservo risistemare il manico nel supporto scorrevole.
– Vacanza? – mi chiede ancora chino sulla valigia.
– No, solo Ferragosto.
– Ecco sistemata. – Si solleva, mi guarda e mi sorride.- Quindi torni?
Ma è una domanda? Mi volto verso Marina, è sulla porta dell’ascensore, mi sorride anche lei. Cavolo, che situazione!
– Sì, vado solo a trovare i miei.
Il sorriso di Alessandro si accentua… o sono io che ci vedo male? Sorrido anche io, me ne devo andare, subito! Mi giro ancora verso Marina, è entrata in ascensore e stavolta giurerei che non mi sorrida più.
– Ciao – la saluto e mi volto ancora verso Alessandro. Non da segni di affrettarsi e mi tende la mano.
– Ciao Viola, allora a presto.
Sto per morire e lui non può non essersene accorto! Gli stringo la mano, un gesto semplice, una parola semplice. – Ciao.
Prendo la mia valigia e mi allontano. Stavolta non mi volto, ma trattengo il fiato fino a quando non sento le porte dell’ascensore chiudersi alle mie spalle.
Semplicemente… Saluti e Sorrisi.