Parcheggio
Al terzo tentativo sono riuscita a entrare in quel maledetto parcheggio, con penalità di ben cinque manovre. Un disastro.
Eppure sono brava nel parcheggiare la mia Mini, e me la cavo molto bene anche con macchine di più grandi dimensioni. Ho sempre vissuto in una strada trafficata, dove se trovi un parcheggio non lo molli per niente al mondo! E infatti, appena fresca di patente, ero già bravissima con i parcheggi, merito di mio padre e le sue lezioni di triangolazione.
Oggi in centro, ero invece una perfetta imbranata.
Ma la colpa non era né del parcheggio, né della Mini… e neanche mia, se proprio la vogliamo dire tutta. C’era un ragazzo, per essere onesti dello stile bello e impossibile, che mi guardava appoggiato alla sua Ducati Streetfighter… e quell’abbinamento tra bel tipo e splendida moto, mi ha fatto perdere del tutto la lucidità.
Poi è ovvio, più sbagliavo parcheggio, più il tipo mi fissava con un mezzo sorriso ironico che non si curava neanche tanto di nascondere, più io mi innervosivo e mi calavo sempre più nella parte dell’imbranata al volante.
Quando alla fine ce l’ho fatta e sono scesa dall’auto, nononostante l’imbarazzo, ho drizzato le spalle e gli sono passata davanti fiera, lanciandogli uno sguardo che aveva tutta l’intenzione di essere sfacciato.
Ha ricambiato, sorridendo apertamente. Volevo dissolvermi… o magari chiedergli il numero di telefono!
Quella moto è davvero fantastica. Con un fratello come il mio, praticamente cresciuto su due ruote, non potevo non riconoscere quella Ducati. Ho perso il conto delle volte che mio fratello mi ha trascinata al Motor Show, per concludere la giornata puntualmente con la visita alla sede della Ducati di via Antonio Cavalieri.
Più, tardi tornando a casa, mi sono ritrovata a cercare su internet la Ducati Streetfighter S Diamond black, quasi mi aspettassi di trovare anche la foto del bel tizio del pomeriggio. Sono rimasta a lungo a fissare la moto e ho sentito più che mai la mancanza di mio fratello. Sono solo al primo giorno, non posso farmi prendere già da ora dalla nostalgia. Quando inizierò a lavorare andrà meglio, ne sono certa.
Ho lanciato un’ultima occhiata alla moto, davvero una meraviglia, e poi ho spento il PC. Chissà se l’avrei più rivista dal vivo…