Diario: Marzo
10/3
E’ trascorso quasi un mese.
Da un messaggio,
secco,
insolitamente poco affettuoso,
ho intuito
la tua voglia di privacy.
Niente interferenze.
Sei preso dai tuoi progetti,
dai tuoi viaggi,
dalle tue idee.
Così mi sono ritirata,
come una tartaruga nel suo guscio.
I giorni sono trascorsi velocemente,
affrontando le difficoltà di sempre,
ma con un sogno in meno
in fondo al cuore.
Stavolta
non sarò io la prima a lanciare il sasso.
Stavolta,
voglio stare nel mio guscio.
voglio contrastare il colpo.
E superarlo.
Ma è bastato un accenno,
Giorni fa,
con un’amica,
E di nuovo
la nostalgia di te
si è puntualmente ripresentata.
Un dolore piccolo.
Minuto.
A cui mi abituerò
e sentirò sempre meno.
Prima o poi.
Ti immagino
da qualche parte del mondo,
su un’isola nuova
da esplorare,
con gente nuova
da osservare.
Di luoghi,
con odori diversi.
E tramonti,
di colori
mai visti.
E poi
Il mare.
Il tuo mare.
Non busserò di nuovo
Alla tua porta.
Perché sono certa
che non aprirai.
Laltrame