Diario: Ottobre
E viaggio ancora.
Dopo giorni bui,
dopo lacrime
in solitaria solitudine,
dopo diafane giornate
ed intimi pensieri.
Poi,
di nuovo,
l’isola.
Ci salgo lucida,
razionale.
Un gioco di veli.
Mi nascondo,
ma dichiaro anche.
E tu rispondi
Sulla stessa lunghezza d’onda.
Rimango stupita
Del mio tono pacato.
Arrendevole.
Forse,
più dolce che mai.
Ma mi viene naturale.
Da tempo mi sento
fragile,
vulnerabile,
vinta.
Mi lascio andare.
non voglio più essere aggressiva.
Voglio quiete.
La mia quiete.
E silenzio,
dopo tanto rumore.
Sono un mare placato,
che si adagia sulla battigia,
dolcemente,
senza impeto.
Forse questa dolcezza
ti ha sorpreso.
Questa mitezza
ti ha turbato.
Sono sull’isola
Ma devo tornare,
come al solito,
come sempre.
Tu rimani lì,
con le tue cose,
la tua vita che,
non so perché,
immagino
meravigliosa.
Di tanto in tanto
mi avvicinerò di nuovo,
come un’onda,
sotto la luce della luna.
Laltrame