E improvvisa, inattesa
13 Luglio 2021
E improvvisa, inattesa, fortuita, l’allegria. Da sola perché volle, e’ venuta. Così verticale, così grazia insperata, così dono a sorpresa, che non posso credere che sia per me. Mi guardo intorno, cerco. Di chi sarà? Sarà di quell’isola sfuggita dall’atlante, che mi è passata accanto vestita da ragazza, con spume al collo, abito verde e un grande spruzzo di avventure? Non sarà forse caduta a un tre, a un nove, a un cinque di questo agosto che inizia? Oppure è quella che ho visto tremare di là della speranza, nel fondo di una voce che mi diceva: «No»? Ma non importa, ormai. Sta con me, mi trascina. Mi sradica dal dubbio. Sorride, possibile; prende forma di baci, di braccia verso me; finge d’esser mia. Andrò, andrò con lei ad amarci, a vivere tremando di futuro, a sentirla veloce, secondi, secoli, eternità, niente. E l’amerò tanto, che quando verrà qualcuno – e non lo si vedrà, non si potranno udire i suoi passi – a richiederla (è il suo padrone, era sua), quando la condurranno, docile, al suo destino, lei si volterà indietro a guardarmi. E vedrò che ora è mia, finalmente. di Pedro Salinas, dal poema “La voce a te dovuta”
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