Strade deserte e non solo…
Strade deserte. A lavoro siamo in pochi, c’è un’aria strana: sembra quasi tutto immobile. Il mio capo è venuta solo la mattina, mi chiedo se la prossima settimana ci sarà.
Alla macchinetta del caffè ho incontrato il collega con cui sono uscita sabato sera. Era un po’ sulle sue, ma lo ero anche io e ci siamo scambiati sì e no due parole, giusto per far finta che non sia successo nulla.
Sono tornata a casa presto, anche di pomeriggio le strade erano deserte, ho intravisto uno scorcio del lungolago, sono tutti lì.
La casa è deserta. Mio fratello è partito questa mattina. Quando ci siamo salutati mi ha abbracciata e mi ha detto che tornerà presto, prima di quanto creda. Mi ha sorriso e ho rivisto nei suoi occhi la stessa luce dell’altra notte. Gli ho dato un pugno sulla spalla che non voleva essere affatto amichevole, anche se poi lo è stato.
Non abbiamo parlato molto di quello che è successo sabato notte, la mia arrabbiatura era ormai sbollita e sappiamo entrambi come siamo fatti. Abbiamo passato la domenica al lago, ma non in un lido come le altre volte. Abbiamo trovato un posto meraviglioso, lontano dalla confusione, con delle rocce lisce e nere su di un’acqua che in quel punto sembrava perfino limpida.
E’ stata una giornata veramente bella, una giornata che fa sembrare quella di oggi ancora più deserta.